La storia dell’Amaro Siciliano Zagaro ha inizio con una ricetta di famiglia, di quelle che l’esperienza di un’azienda di 150 anni, tramanda naturalmente di padre in figlio da generazioni a generazioni… e con un racconto, magico, avvincente e misterioso, che qualcuno ha saputo catturare in una sera qualunque d’estate, quando seduti attorno ad una tavola preparata per la cena, l’ormai ottantenne Giuseppe Russo raccontava ai nipotini curiosi di sentire i ricordi dell’infanzia del nonno, la storia del suo paese, di quando era piccolo e di Zagaro.
Era la Sicilia degli agrumeti, distese sconfinate di Arance, Mandarini e Limoni e un giovanotto, bello come nessun altro, che aveva gli occhi del mare e la pelle ambrata per il sole cocente di giornate intere trascorse a raccogliere agrumi, faceva innamorare di sé le ragazze del paese.
Quale fosse il nome vero di questo giovanotto che aveva un fascino che era un misto di bellezza, mistero e seduzione, nessuno, e nemmeno chi lo racconta, lo ricorda.
Zagaro era ‘ngiuriato Zagaro in paese forse perché le mani e la pelle di quest’uomo, che lavorava per intere giornate gli agrumi e che probabilmente aveva all’epoca poco più divent’anni, sapevano di Zagara e quel profumo era ormai così inconfondibilmente sprigionato dal suo corpo da rappresentarne quasi l’ essenza profonda, la sua identità.
Ma Zagaro non lo si immagini come un seduttore crudele di una Sicilia d’altri tempi, Zagaro era la seduzione stessa e si racconta che le ragazze ad una certa ora, al calar del sole, quando dagli agrumeti si ritornava, aspettassero, affacciate sulle soglie delle porte, di incrociarne lo sguardo per vivere la magia di esserne rapiti… dagli occhi, da quel mistero e dal suo profumo, il profumo di Zagaro.
Poi un giorno il suo giovane cuore si fermò tra quegli alberi di agrumi in una giornata calda di Agosto e la sua storia, affascinante perché quel giovanotto non ha un nome e forse nemmeno un luogo dove riposare in eterno, scomparve nel nulla e divenne un racconto….Zagaro oggi è il nome di un Amaro Siciliano che delle arance e dei mandarini raccoglie i profumi e le magie… in un’esperienza sensoriale unica e indescrivibile, capace di coinvolgere tutti i sensi e di ammaliare.
Una sinestesia magica potrebbe dirsi, che derivando dal coinvolgimento non solo del gusto, ma di ogni senso, ha la pretesa di avere la forza stessa di un racconto, ricreando un’atmosfera che non c’è più e un fascino che non può essere solo un canone estetico, ma che è esso stesso un concetto.
Il Mediterraneo è un concetto che qualcuno dopo tanti anni, in una serata qualunque d’estate trascorsa raccontando di una Sicilia che non c’è più, attorno ad una tavola imbandita per la cena, ha deciso di catturare perché diventasse magia per sempre!
Ingredienti: Acqua, Zucchero, Alcool, Infuso di scorze di “arancia di Ribera D.O.P.” e di mandarini di Sicilia, aromi naturali.