N’zuddi Bianchi – Le tradizioni perdute

Gli ‘n’zuddi della Madonna della Lettera: alla scoperta di un’antichissima tradizione messinese

Percorrendo le vie di Messina e indugiando davanti alle vetrine delle sue numerose pasticcerie, capita spesso di vedere, tra gli altri, gli ‘nzuddi, tra i più antichi dolci tipici della città. 

Si tratta di biscotti di forma quadrata o rettangolare, leggermente piatti e dorati, i cui ingredienti principali sono lo zucchero, le mandorle, la cannella, l’albume d’uovo e, molto spesso, l’arancia candita. 

Gli ‘nzuddi hanno una consistenza leggermente gommosa e un sapore molto delicato e aromatico, grazie alla cannella e all’arancia candita.

È uso consumarli a fine pasto, magari accompagnati da un buon vino da dessert.

Come dicevamo, è possibile trovarli nelle pasticcerie messinesi tutto l’anno, ma, in realtà, la loro origine è legata indissolubilmente ad una ricorrenza a sua volta molto antica e alla quale i messinesi sono tuttora legatissimi: quella della Madonna della Lettera.

La patrona di Messina: la Madonna della Lettera

Le origini della festa della Madonna delle Lettera ci riportano indietro nel tempo, addirittura al 42 d.C., quando, leggenda vuole, l’apostolo Paolo giunse a Messina durante uno dei suoi viaggi d’annuncio del Vangelo. 

I messinesi si rivelarono ben disposti a lasciarsi convertire eascoltarono con molto interesse ciò che Paolo raccontò loro, in particolare i racconti riguardanti Maria, Madre di Cristo. 

Addirittura, quando Paolo si accinse a tornare in Palestina, una delegazione di messinesi volle partire con lui proprio per incontrare la Madonna e chiedere una benedizione per la città. 

Il racconto prosegue riportando che il 3 giugno dell’anno 42, la delegazione messinese riuscì effettivamente ad incontrare la Madonna e che questa le consegnò una lettera in ebraico, legata con una ciocca dei suoi capelli, contenente una benedizione per Messina e per la sua popolazione.

Il culto mariano si diffuse allora a Messina e la popolazione della città, qualche secolo dopo, cominciò a festeggiare e celebrare, il 3 giugno di ogni anno, la sua Patrona, la Madonna della Lettera. 

Durante i festeggiamenti, la statua in argento della Madonna viene portata in processione, insieme alla ciocca di capelli che, al contrario della lettera, i Messinesi ancora conservano. 

Gli ‘nzuddi bianchi della Madonna della Lettera

Come dicevamo, gli ‘nzuddi sono ormai reperibili nelle pasticcerie messinesi tutto l’anno. La loro origine, però, è indissolubilmente legata alla ricorrenza del 3 giugno. 

Ma chi inventò gli ‘nzuddi?

La risposta è celata nel nome!

‘Nzuddo, infatti, altro non è che l’abbreviazione di Vincenzuddo, che a sua volta è il diminutivo siciliano di Vincenzo. E infatti, sembra siano le suore Vincenziane le inventrici di questo delizioso dolciume, a loro volta attingendo con ogni probabilità alla tradizione dolciaria araba.

In alcune parti della Sicilia, gli ‘nzuddi vengono preparati in occasione delle ricorrenze di Ognissanti e dei morti, in particolare a Catania, ma per noi messinesi gli ‘nzuddi sono i dolci della Madonna della Lettera e il 3 giugno si tingono di bianco per celebrarla. 

Per questa occasione, infatti, gli ‘nzuddi vengono tradizionalmente ricoperti di zucchero e cannellini siciliani.

Oggigiorno, molti hanno perso il gusto delle tradizioni e considerano gli ‘nzuddi semplici dolci gustosi da mangiare tutto l’anno, ma per noi non è così: noi continuiamo a preparare, in occasione della ricorrenza della Madonna della Lettera i tradizionali ‘nzuddi bianchi.

Non si tratta di semplice devozione, ma di amore per la propria terra e per le proprie origini che intendiamo trasmettere e far conoscere.

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